Gli antibiotici, che solitamente sono somministrati con l’intenzione di rispondere ad infezioni batteriche, spesso causano effetti secondari. Per esempio, è molta diffusa la consapevolezza rispetto al fenomeno di resistenza agli antibiotici: un fenomeno, spesso connesso all’abuso e all’utilizzo inappropriato degli antibiotici, per il quale un batterio risulta resistente all’attività di un farmaco antibiotico.
Tuttavia, una recente ricerca pubblicata a febbraio sulla rivista scientifica Neurology e condotta dal Dottor Bhattacharyya, ha messo il luce un aspetto sino ad oggi sottovalutato: la comparsa di deliri e di altri problemi cerebrali gravi connessi all’uso di antibiotici.
Il delirio, che comprende confusione mentale eventualmente accompagnata da allucinazioni e agitazione, è spesso indotta da farmaci, da sostanze stupefacenti, da fenomeni di astinenza dalle stesse e da condizioni psichiatriche (sindromi psicotiche, schizofrenia ecc.) Tuttavia, raramente, gli antibiotici sono considerati dai medici come causa di delirio.
Bhattacharyya e i suoi colleghi hanno esaminato 292 studi (dal 1946 al 2013) che descrivono di 391 pazienti, in cura con antibiotici,e che in seguito hanno sviluppato delirio o altri problemi cerebrali. La ricerca ha coinvolto un totale di 54 diversi antibiotici, che vanno dagli antibiotici comunemente usati come la penicillina, a farmaci per via endovenosa come il cefepime. La squadra di ricercatori ha trovato che l’attività elettrica nel cervello era anomala in circa il 70 per cento dei casi – il 47 per cento ha avuto deliri o allucinazioni, il 14 per cento ha avuto crisi epilettiche, il 15 per cento aveva contrazioni muscolari involontarie, e il 5 per cento ha avuto una perdita di controllo dei movimenti del corpo.
Bhattacharyya e colleghi hanno fatto notare che tutti i pazienti avevano un’infezione attiva che non poteva essere del tutto esclusa da essere la causa dei problemi cerebrali. Il team, perciò, ha utilizzato una scala per determinare quando gli effetti collaterali possono essere attribuiti agli antibiotici, e ha scoperto che nella maggior parte dei casi, l’associazione era “possibile”. Escludendo le infezioni che hanno colpito il sistema nervoso centrale, la probabilità di associazione è aumentata fino a “probabile “.
“Questo studio getta luce su un problema che può benissimo essere più comune di quanto attualmente riconosciuto. Sono necessarie ulteriori ricerche, ma l’uso di antibiotici dovrebbe essere considerata come una delle possibili cause di delirio. Il riconoscimento di diversi modelli di tossicità potrebbe portare ad una diagnosi più rapida e, auspicabilmente, prevenire alcune delle conseguenze negative per i pazienti.” Dott. Battacharyya
Fonte bibliografica: Bhattacharyya S, Darby R, Raibagkar P, Gonzalez Castro N, Berkowitz A. Antibiotic-associated encephalopathy. Neurology. 2016.