Si può dipendere dal sesso? Certamente questo può accadere. Come tutte le dipendenze il confine tra un’attività “normale” e integrante rispetto ad un disagio patologico sta nell’impossibilità di farne a meno e nella compromissione di altri aspetti della vita (lavoro, famiglia, relazioni, vita sociale, ecc).

E’ necessario, però, distinguere due categorie di comportamenti sessuali ed attività ad esso correlate: sesso online e sesso offline. Il sesso offline è quello vissuto nel mondo “reale” mentre il sesso online (cybersesso) comprende tutte quelle attività sessuali che necessitano l’ausilio delle tecnologie e non prevedono rapporti diretti (fisici) con un’altra persona.

Con il termine Sex addiction si indicano una vasta gamma di comportamenti, che vanno dalla masturbazione compulsiva, alla promiscuità sessuale, al ricorso a sesso a pagamento, all’utilizzo eccessivo di materiale a contenuto pornografico. Letteralmente traducibile come “dipendenza sessuale”, ma anche ipersessualità; in inglese “sex addiction” o “sex dependance”.

Per poter definire il sesso una dipendenza (sex addixtion) il comportamento deve diventare compulsivo fino alla perdita di controllo, con l’incapacità di limitare o interrompere il comportamento, nel tempo si manifesta un aumento progressivo per raggiungere la medesima soddisfazione sessuale provata in precedenza (tolleranza).

Sia che sia offline sia che sia online, il sesso dunque, diventa centrale e necessario nella vita della persona che organizza il proprio pensiero e la propria giornata in funzione di questa forma di appagamento.

Tracciare un confine tra queste due tipologie, in termini di pericolosità è molto difficile, in quanto molto spesso anche chi ricerca incontri sessuali “reali” lo fa attraverso chat per incontri online. E’ ragionevole pensare che internet abbia favorito lo “stato dissociativo” connesso ai comportamenti compulsivi. Attraverso tale stato, si può evadere dalla quotidianità e dalle difficoltà che nella vita reale possono diventare intollerabili o molto frustranti  La dimensione virtuale certamente facilita i contatti e l’accesso sia a materiali pornografici sia a scambi di chat, foto e video con contenuti sessuali sollevando i consumatori da molte inibizioni. Una delle conseguenze del cybersesso è l’incapacità di avere approcci e rapporti sessuali nella vita reale, sostituendo tutto l’appagamento con attività virtuali. Questa, dunque, potrebbe essere la differenza più evidente tra queste due tipologie che in alcuni casi vengono vissute in modo “esclusivo”, per contro, altre volte si presentano in concomitanza senza prevalere una sull’altra alternandosi.

SEXUAL ADDICTION
Il concetto di SEXUAL ADDICTION fu introdotto per la prima volta da Reed e Blain (1988), i quali ne hanno descritto il processo di instaurazione in quattro fasi progressive, così distinte: 1) fase dell’ossessione in cui l’individuo, reagendo a delle difficoltà esistenziali, è completamente assorbito da preoccupazioni riguardanti la sessualità; 2) fase della ritualizzazione caratterizzata dalla messa in atto da parte dell’individuo di complessi rituali nell’immediata precedenza dell’azione sessuale; 3) fase dell’azione sessuale da cui l’individuo trae sollievo temporaneo e provvisorio; 4) fase della disperazione in cui l’individuo avverte un sentimento d’impotenza a poter controllare il proprio comportamento erotico.

In questa descrizione rientrerebbero sia comportamenti sessuali agiti offline che quelli vissuti online. In definitiva l’attività sessuale eccessiva può trasformarsi nell’unica fonte di piacere possibile coadiuvata da un pensiero ricorrente e totalizzante, il mezzo tramite il quale si accede ad essa trova sul web un grande “alleato”.”