Dott.ssa Federica Gregori
Psicologa, Educatrice e Psicoterapeuta Gestalt in formazione
Dal 2008 lavoro come psicologa ed educatrice in ambito scolastico, mi occupo soprattutto della conduzione di laboratori di inclusione e di sviluppo delle abilità socio-affettive. Attraverso i laboratori cerco di facilitare nei ragazzi la conoscenza di sé e la promozione di comportamenti di collaborazione, rispetto e tolleranza. Adolescenti più consapevoli di sé e delle loro potenzialità saranno più abili ed efficaci nell’affrontare impegni scolastici e tappe evolutive.
Il mio approccio deriva dalla psicoterapia della Gestalt ad indirizzo fenomenologico esistenziale. In sostanza, la psicoterapia della Gestalt è una terapia relazionale, si inserisce tra le terapie umanistiche e ha come fondamento la relazione Io-Tu. Questo tipo di relazione consente di incontrare l’altro in modo autentico, come individui separati ma sullo stesso livello. Nel praticare questo atteggiamento, nonostante sia ovvio che ho un ruolo diverso nella relazione terapeutica, il fatto che abbia più conoscenze, più anni o più esperienza non fa di me una persona migliore. Siamo due esseri umani che si incontrano.
Per descrivere in poche parole il mio lavoro, vorrei prendere a prestito l’espressione di Violet Oaklander: “Io non aggiusto” gli adolescenti, li aiuto a conoscersi, li sostengo nel loro sviluppo e nella ricerca della loro identità, cercando di gettare le basi per creare relazioni positive con i pari e gli adulti.
Per favorire questo incontro, oltre al colloquio psicologico e alla psicoeducazione, utilizzo anche tecniche creative, espressive e di gioco.
Gli adolescenti
“I’m a creep, I’m a weirdo… What the hell am I doing here? I don’t belong here…”
Sono un verme, sono un tipo strambo. Che diavolo ci faccio qui? Non appartengo a questo posto”
Sono le parole della canzone, ma sono anche le affermazioni e le domande che spesso i ragazzi si fanno nel lungo, e a volte doloroso cammino, verso la ricerca della propria identità. L’adolescenza può essere un periodo turbolento, ma anche sereno, non ci sono manuali d’istruzione per capire e gestire gli adolescenti, l’unica cosa che possiamo fare è comprenderli meglio, conoscerli e accompagnarli in questa fragile fase evolutiva.
Questo periodo di transizione è complesso e straordinario, avvengono moltissimi cambiamenti, non solo a livello fisico e ormonale, ma anche celebrale. Recenti acquisizioni in ambito neurofisologico sullo sviluppo cerebrale mostrano che alla base dei comportamenti tipici dell’adolescenza vi sono precise ragioni neurologiche.
Gli adolescenti non vanno stigmatizzati, è necessario costruire con loro buone relazioni e sapere che alla base di molti comportamenti ci sono anche ragioni neurologiche.
L’adolescente ha enormi potenzialità e la neuroplasticità di cui è dotato il suo cervello, gli permette di imparare ed essere creativo ai massimi livelli.
Alcuni ricercatori ritengono che la fine dell’adolescenza coincida all’incirca con la piena maturazione celebrale, verso i 24 anni. La fase della vita che porta all’età adulta sembra essersi spostata un po’ più in là. Non solo si entra più tardi nell’età adulta, ma si diventa adolescenti molto prima, i cambiamenti si presentano infatti intorno ai 10 anni.
Capire che il cervello degli adolescenti è in rapido cambiamento e quindi fragile, può aiutare i genitori, gli insegnanti e più in generale i ragazzi stessi a gestire meglio i rischi e a cogliere le opportunità che l’adolescenza offre.
“I tratti distintivi dell’adolescenza, che possono essere un dono e allo stesso tempo una sfida, sono proprio ciò di cui abbiamo bisogno da adulti per mantenere la carica vitale nella nostra esistenza”. (Daniel Siegel)