Aggiungendo luci lampeggianti e suoni si favorisce il gambling e si alterano i processi decisionali – anche se sei un topo.
In una ricerca pubblicata dal Journal of Neuroscience, i ricercatori hanno scoperto che i ratti, per i quali era stato costruito un “rat casinò”, assumevano comportamenti da giocatori compulsivi in questo contesto. Inoltre, gli studiosi sono stati in grado di correggere il comportamento bloccando l’azione di uno specifico recettore della dopamina ponendo le basi per un possibile trattamento della dipendenza da gioco negli esseri umani.
I topi, che hanno giocato per uno zuccherino, normalmente imparano come evitare le opzioni rischiose. Ma tutto è cambiato quando gli scienziati hanno aggiunto luci e suoni lampeggianti.
Quando gli scienziati hanno dato ai ratti un farmaco che ha bloccato l’azione di un recettore specifico della dopamina, che è stato collegato alla dipendenza, i ratti non hanno agito come giocatori problematici.
Questa ricerca aggiunge elementi all’ipotesi di una strategia di marketing raffinata, attenta e decisamente aggressiva, che punta su fattori che non riguardano la coscienza o la logica, agiscono senza che il consumatore se ne renda conto. I luoghi di gioco vengono confezionati per favorire l’incapacità di valutare l’asse costi/benefici dell’azione che si sta compiendo: il denaro che si spende, il tempo che passa, i segnali del proprio corpo (sonno, fame, bisogni fisiologici).