Che il comportamento impulsivo degli adolescenti e la loro struttura cerebrale li rendano particolarmente inclini ad utilizzare sostanze psicoattive legali e non (tabacco, alcol e cannabis) è scientificamente risaputo, tuttavia i ricercatori dell’Università di Dundee hanno constatato quanto le appartenenza sociali giochino un ruolo importante nelle dinamiche di accesso alle droghe. In una articolo appena pubblicato sul giornale scientifico the British Journal of Developmental Psychology, basato sulle interviste a 1000 studenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni, Miller e colleghi hanno valutato i legami e l’appartenenza a gruppi sociali come gli amici, la famiglia e la scuola.
Nello specifico, i ricercatori hanno evidenziato come le interazioni sociali positive con gli amici, con la famiglia e con il gruppo di compagni di scuola siano un fattore protettivo nei confronti di influenze negative che portano all’accesso alle sostanze.
Quindi, se forti interazioni sociali positive possono scoraggiare gli adolescenti dall’uso di droghe e di alcol, come può essere spiegata tale pressione?
Nel loro studio, i ricercatori hanno sottolineato che era essenziale per i ragazzi che ci fosse un forte sentimento di identificazione con questi gruppi sociali e non solamente avere dei semplici contatti con loro. Nei casi in cui i ragazzi avevano contatti con gli amici, con la famiglia, e con la scuola, ma senza una forte identificazione con tali gruppi, vi era in realtà un maggior accesso al tabacco e all’alcol.
Al di là del rischio di abuso di sostanze, i ricercatori sostengono che la distanza sociale da parte di amici, la scuola, la famiglia e può guidare i ragazzi verso una varietà di comportamenti negativi sulla salute. Nel 2014, la stessa squadra di ricercatori ha condotto uno studio simile che ha mostrato che gli adolescenti che non riescono a identificarsi con la propria famiglia, la scuola e gli amici hanno quattro volte in più di probabilità di soffrire di problemi di salute mentale, come ad esempio problemi rispetto alla propria immagine del corpo.
Miller ha detto che i due studi combinati illustrano “l’importanza della forte identificazione in adolescenza, con il maggior numero di gruppi sociali come fattore protettivo nei confronti di problemi di salute psichica e comportamenti negativi sulla salute.”